Inno alla carità
(I Corinzi, 13, adattamento e musica di Daniele Donati, 2010)

Se capissi la lingua di ogni gente
e riuscissi a parlare con il cielo,
senza la carità sarei niente.

Come un bronzo che risuona leggero,
o un cembalo squillante che tintinna
senza la carità son freddo e gelo.

È paziente, non si adira, è benigna,
non invidia, né gonfia, mai si vanta,
dimentica le offese e non s’indigna.

Nella verità si alimenta e ammanta,
tutto copre, crede, sopporta e spera,
non finirà mai il mondo che a lei canta.

Le profezie si scioglieran qual cera,
anche il dono delle lingue cesserà
la scienza svanirà da mane a sera.

Alla fine del tempo che cosa rimarrà?
Fede, speranza e carità splendente,
ma di tutte la più grande è carità.