le stelle di san lorenzo
(parole di Daniela e musica di Daniele Donati, ago 1993)

Giovanni Senzaterra raccolse i suoi averi
per fuggire dal suo regno, dopo averlo tradito
tutti i sogni e gli affanni in uno scrigno portò
era notte quel giorno che lui se ne andò.
     Dove andare non sapeva ma in un luogo sicuro
     fronte al sole spalle al vento una patria cercava
     dai confini divisi fra giustizia e pietà
     una culla per tutte le sue possibilità.
Sotto il cielo d'agosto si distese a sognare
mentre il buio gentile trascinava una stella
il coraggio d'andare a quel lampo affido'
finché notte e paura nel fuoco bruciò.

San Lorenzo, festa degli attimi che non si fermano
notte di fuochi e di incantesimi
San Lorenzo, sogno della realtà
potere senza fine delle possibilità.
 
Lungo i fiumi dell'ovest perse gli anni e gli amori
nelle terre del nord più nessuno lo attese
il calore del sud i pensieri gli rapì
ad oriente del mondo il suo viaggio finì.
     Le stagioni veloci dai volti sempre uguali
     sui capelli e le mani scese muta la neve
     finché il cielo d'agosto più stanco tornò
     come allora Giovanni negli occhi lo guardò.
Mille luci sorpresero il buio e la luna
come un torrente in piena che travolge la riva
solo allora Giovanni si chiese qual e'
quella stella che aveva la vita con se'.
 
San Lorenzo ...
 
Mentre il tempo aspettava e la vita correva
lui seguiva la stella verso il regno fuggito
tutti i sogni e gli affanni al suo re consegnò
era giorno la notte che lui se ne andò.